L'enoteca bistrot Enovalsugana a Trento è un esempio di come sia possibile creare un'interno con una forte idea utilizzando materiali di recupero.
La struttura è stata realizzata con travi dismesse da chalet trentini ristrutturati e si ispira al concetto di roccolo, rende l'interno unico e suggestivo.
L'atmosfera all'interno dell'enoteca è accogliente e rilassante, con un'illuminazione calda che si sposa perfettamente con le tonalità naturali del legno. I grandi cerchi di luce abitano la volta illuminando espositori e antichi arredi.
Un'enoteca e un bistrot, in un unico spazio. Un luogo dove bere e mangiare, dove assaggiare e degustare, dove prendere consapevolezza della storia che sta dietro a una bottiglia di vino o di grappa, che sta dentro al sapore di una fetta di speck.
Per ospitare queste storie abbiamo pensato di costruire un paesaggio. L'elemento determinante che cattura l'occhio del visitatore e lo guida nello spazio è una copertura in legno, un'unica volta, una pergola col sapore d'un roccolo, sviluppata da forme curve e accoglienti, spirali che si disegnano il cielo e si raccolgono in un fascio centrale, il tronco d'un albero che affonda le radici nel terreno.
L'intera struttura è realizzata assemblando conci di legno recuperati da vecchie travi e cantinelle recuperate da tetti e solai. Tutto ciò che sta nel locale è influenzato dall'andamento della copertura. Il pavimento in resina insegue con la sua sintesi cromatica la trama delle spirali avvolgendo fasce di colori della natura, il rosso e il giallo dell'autunno, i verdi della primavera e dell'estate.
Gli scaffali muovono lo spazio in maniera morbida e accogliente. Le superfici espositive si riempiono di bottiglie e scatole, un mosaico di forme, colori, etichette, grafiche. Un catalogo ricco e ordinato si spiega avanti agli occhi del visitatore, lo invita ad avvicinarsi, ad essere consultato.
La dove le pareti non sono coperte da arredi si trovano, retroilluminate, fotografie di colline e vigneti, vere e proprie finestre verso i luoghi di produzione, il filo rosso che unisce i prodotti al territorio.
Alcuni specchi sapientemente collocati, raddoppiano lo spazio e svelano simmetrie inattese. Gli arredi sono tutti disegnati ad-hoc per l'occasione.
I banchi di vendita e di mescita anch'essi caratterizzati dal riuso di materiali (bricole, doghe di botti, ...) raccontano le loro esperienze attraverso superfici, textures, colori, imperfezioni. Tavoli, sedie e sgabelli sono stati progettati e prototipati per essere utilizzati in questo contesto.